Progetto
Il mais coltivato in Pianura Padana, oltre ad essere destinato all'alimentazione umana (farina alimentare o granella di mais dolce), rappresenta la base dell'alimentazione zootecnica, in particolare per gli allevamenti di bovini da latte e da carne e per i suini all'ingrasso. Il mais infine è una base per la produzione di biomolecole in un'ottica di bioeconomia circolare.
Nonostante il ruolo fondamentale che la coltura del mais ha per le produzioni zootecniche e alimentari italiane, la crisi del settore è nota; a livello nazionale da oltre 1 milione di ettari coltivati a mais da granella nel 2006, si è scesi a poco più di 600.000 ettari attuali, a fronte di un incremento modesto della superficie a mais ceroso.
La necessità sia di fronteggiare efficientamenti tecnico-economici sempre più spinti delle filiere zootecniche, sia di cogliere le opportunità economiche derivanti da 'nuovi mercati' - siano essi di natura alimentare (food, feed) che energetici (fuel) e, più recentemente, biochimici (materials) - impone alle aziende agricole lombarde di individuare nuovi sistemi, capaci di valorizzare appieno la coltura del mais, esaltandone la versatilità. In tal senso, la disponibilità di significative masse di materiale organico ad alto valore energetico e con alta degradabilità rappresentato da stocchi, tutoli e brattee, al momento sotto utilizzate, rappresenta per i maiscoltori un'opportunità che potrebbe essere valorizzata restituendo competitività a tutta la filiera. Per raggiungere tale obiettivo, tuttavia, è necessario focalizzare e sviluppare cantieri di lavoro innovativi che permettano di raccogliere convenientemente tutti i prodotti e residui della pianta a seconda delle diverse destinazioni.
In Italia, i cantieri di raccolta-trasporto presentano una limitatissima diffusione, sebbene il mais rappresenti di gran lunga la coltura principale del settore cerealicolo-zootecnico nelle aree a elevata intensità produttiva (Lombardia, Pianura Padana) e la possibilità di utilizzare materiali residuali susciti un fortissimo interesse da parte degli agricoltori.
Tale interesse si fonda, essenzialmente, sull'enorme potenziale produttivo dei residui del mais che, date le loro caratteristiche chimico-fisiche, possono costituire una materia prima utilizzabile in due filiere cardine per il settore cerealicolo-zootecnico lombardo:
- zootecnica, sia per lettiera, sia come alimento per bovine;
- energetica, come matrice organica per impianti di digestione anerobica (produzione di biogas e, in prospettiva, di biometano).
Obiettivo
Il progetto si pone l'obiettivo di valutare diversi cantieri innovativi per la raccolta dei residui di mais al fine di compararne l'efficienza e la funzionalità. In questo modo si vuole individuare la soluzione maggiormente rispondente alle esigenze delle aziende di valorizzazione completa dei prodotti e dei sottoprodotti della coltura del mais.
Risultati attesi
Individuazione dei migliori cantieri di raccolta per i residui di mais sia a livello di efficienza che a livello economico. Attraverso prove in campo si caratterizzerà il materiale raccolto, il residuo non raccolto, tempi e performance di lavoro e qualità delle biomasse.
Innovazione
Analisi dei cantieri di recupero (raccolta, trinciatura, trasporto) dei residui del mais (stocchi, tutoli, brattee) mediante l'identificazione e la verifica delle modalità di impiego ottimale delle macchine in relazione al tipo di terreno, alle colture antecedenti, alle regolazioni operative (altezza di taglio, velocità avanzamento, regime di rotazione degli organi trincianti, ecc.). In questo modo si potrà minimizzare le perdite di residui non raccolti e ridurre le contaminazioni da terra.
Risultati quanti-qualitativi di cantieri innovativi per il recupero dei residui del mais (già in parte studiati in Europa e USA), adattandoli alle condizioni specifiche della maidicoltura italiana. L’accurato monitoraggio e la quantificazione delle prestazioni offerte dalle varie soluzioni, in diverse condizioni operative, porterà forti benefici all’intero comparto cerealicolo-zootecnico lombardo e padano che – nel breve periodo - potrà avvantaggiarsi di preziose informazioni tecnico-operative.
Valorizzare tutti i sottoprodotti del mais: maggiore efficienza e maggiore tutela dell’ambiente
Chi Siamo
Massimizzare la produttività, l'efficienza, la competitività e la sostenibilità della maidicoltura lombarda. Agricoltori e partner scientifici insieme per sviluppare un sistema di agricoltura circolare che favorisca produzione e ambiente